Studi classici e laurea in storia del risorgimento col mitico professor Della Peruta alla statale di Milano, Marina Marazza è manager editoriale in case editrici italiane e in multinazionali per più di quarant’anni, finché decide di dedicarsi alla professione della penna a tempo pieno, soprattutto come autrice di non fiction novel e specialista in divulgazione storica e in tematiche di società e costume.
I suoi più recenti romanzi sono L’Ombra di Caterina, che ricostruisce la figura della madre di Leonardo da Vinci; La moglie di Dante, nella terzina finale del Premio Amalago quest’anno, che narra della formidabile Gemma Donati, rimasta al fianco del marito esule e condannato a morte e madre dei suoi figli; Il segreto della Monaca di Monza (primo della Terzina manzoniana) che, basandosi sugli atti del processo da poco sciolti dal segreto curiale, ricostruisce la complessa vicenda di Virginia de Leyva e delle sue consorelle; Miserere (secondo della Terzina manzoniana), che racconta la storia della misteriosa figlia della Monaca di Monza; Le due mogli di Manzoni, vincitore del Premio Acqui Storia 2023 per il romanzo storico, vincitore del premio Scritture di Lago 2023, vincitore del premio Ippolito Nievo di Padova per il miglior romanzo di ambito ottocentesco, col quale si completa la Terzina manzoniana; e poi Io sono la strega, finalista al Bancarella, vincitore del premio Salgari, del premio Asti e del Milano International, che racconta l’avventurosissima storia di Caterina da Broni, bruciata nel 1617 alla Vetra come strega; e ancora, Il bambino di carta, dedicato a Christopher Robin Milne, figlio del creatore dell’orsetto Winnie the Pooh; infine, Sangue delle Langhe, fresco di stampa, il primo volume di una trilogia dedicata alla formidabile marchesa di Barolo, la Marchesa di Ferro, come l’aveva soprannominata Cavour.
La narrativa di Marina Marazza è un esempio di historytelling più che di storytelling. Non fiction novel vuol dire proprio questo, è un ossimoro: significa “romanzo che non è romanzo”, perché non contiene nulla di inventato.
La grande passione per la storia le è nata leggendo al ginnasio la manzoniana Colonna Infame, e da allora non si è mai sopita.